Girlboss (Netflix | 2017 – )

Io non avevo la più pallida idea di chi fosse Sophia Amoruso, né avevo mai sentito parlare della sua (ex) creatura, ovvero il sito Nasty Gal. Ecco, dopo un’intensa maratona di tredici episodi sono qui a raccontarvelo.

Sophia è una ragazza di ventitré anni che non sa bene dove sbattere la testa, come tutti noi ventenni. Non riesce a tenersi un lavoro, ha un avviso di sfratto che le pende sulla testa come una pericolosa spada di Damocle e un padre che le rivolge solo sguardi delusi.

Era il 2006, e questa ragazza di San Francisco ha un’idea geniale e un mezzo potentissimo a sua disposizione, Ebay. Tutto parte da una giacca da motociclista anni ’70 acquistata per soli 9$ in un negozietto di abiti usati e rivenduta online ad una somma superiore ai 600$. Nasce così Nasty Gal Vintage, non senza difficoltà, pagina Ebay, in cui Sophia mette in vendita capi vintage iconici scovati dopo estenuanti vagabondaggi per i negozi di abbigliamento di seconda mano della città.

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Sophia finalmente può pagarsi l’affitto, raccontare al padre di avere un lavoro e farsi pure un bel batterista. Tutto ciò procede a gonfie vele fino a quando il suo successo non scatenerà l’invidia di altri rivenditori digitali di vestiario vintage che si vendicheranno facendo sì che Ebay le blocchi il suo account impedendole di proseguire con la sua attività. Questo porterà alla nascita del suo sito privato: Nastygal.com

Nel mezzo ovviamente ne succedono di tutti i colori, ma la cosa che ne emerge è la continua lotta che i giovani, nel 2006 così come un decennio più tardi, devono portare avanti per farsi notare, per emergere e cercare di dare forma ai propri sogni. Girlboss racconta di questa pazzesca avventura che ha portato una ragazzina, che potrei essere io e potrebbe essere chiunque, a credere in una sua idea e a svilupparla, portandola a creare un impero totalmente self-made e un patrimonio milionario.

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Girlboss è anche la storia di una poco più che ventenne che prova a farcela da sola, convincendosi di non avere bisogno di nessuno (vedere i continui tira e molla con la sua bff Annie), ma che alla fine non cerca altro che l’approvazione del padre, un po’ di serenità, una relazione felice. Quello che vogliamo tutti insomma.

Girlboss è una serie dolceamara, finisce sì con il successo sensazionale del lancio della nuova piattaforma online, ma anche con la fine della sua storia con Shane e con le lacrime di Sophia, che nel tentativo di avere tutto ha dovuto inevitabilmente perdere qualcosa.

Ovviamente io, con la mia spasmodica ossessione per Wikipedia e lo stalkeraggio, ho scoperto che nella realtà Sophia Amoruso è stata sì definita ‘Cinderella of tech’ e Nasty Gal è stata inserita nelle classifiche come una delle compagnie a crescita più rapida, ma purtroppo nel 2016 la compagnia si è vista costretta a dichiarare bancarotta e tanti saluti.

Voto: 7

 

 

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